“ENIGMA” di Hugh Whitemore

“ENIGMA” di Hugh Whitemore

Con Peppino Mazzotta

Regia Giovanni Anfuso

 

LO SPETTACOLO

Questa splendida e commovente commedia, che Hugh Whitemore ha scritto nel 1986, basandosi sul libro di Andrew Hodges “Alan Turing, The Enigma” (libro che più di recente ha ispirato il bel film del 2014 The Imitation Game con Benedict Cumberbatch) mette in scena la storia del grande, e fino a qualche tempo fa semi- conosciuto, scienziato che ha violato il codice usato dai sommergibilisti tedeschi per le loro comunicazioni in tempo di guerra così come – qualche anno dopo la guerra – il codice del pudore dell’omofobica società inglese.
Il testo di Whitemore non è tuttavia tanto un ritratto biografico quanto una coinvolgente riflessione sulla nostra società. Se la tragedia richiede che l’eroe trovi la sua rovina a causa di un fondamentale difetto, l’autore ci suggerisce che il vero difetto sia una società fondata sull’ipocrisia e sul perbenismo ciò che porta Turing alla sua drammatica fine. L’opera si apre con l’ufficiale Ron Miller che interroga Alan Turing a causa di un furto che
quest’ultimo ha denunciato. Tramite domande ben precise l’ufficiale mette in difficoltà il matematico, che in realtà era stato derubato dal suo compagno, ma, essendo l’omosessualità non tollerata dal governo inglese di quegli anni, non vuole rivelare la verità completa.
Da questo interrogatorio hanno origine diversi flashback della vita di Alan Turing: la sua passione per la matematica fin dai tempi della giovinezza, il periodo a Bletchley al tempo della seconda guerra mondiale, il lavoro finalizzato a decriptare i messaggi codificati, con la macchina Enigma, in possesso dell’esercito tedesco.
Il suo ingegno, tuttavia, non è sufficiente a salvarlo dalla giustizia inglese, colpevole di omosessualità. Dopo aver ingenuamente confessato il suo rapporto con un giovane poco raccomandabile, Turing viene mandato a processo. Condannato, gli viene offerto di scegliere fra due anni di prigione e la castrazione chimica.
Alan sceglie di assumere ormoni femminili che avrebbero dovuto sopprimere la sua tendenza omosessuale. A causa del duro trattamento, Alan Turing si suicida, mangiando una mela avvelenata.

Da quando è stata scritta nel 1986 – anno in cui è stata presentata con grande successo sia nel West End di Londra che a New York, con Derek Jacobi – questa commedia è stata rappresentata in tutto il mondo. Nel 2016 è stata presentata al Theatre Royal di Manchester con grandissimo successo e ricevendo ancora una volta critiche entusiastiche, mentre in Italia non è mai stata rappresentata.

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