“TOTÒ OLTRE LA MASCHERA”
Recital omaggio ad Antonio De Curtis – Adattamento Tommaso Mattei
Con Daniele Bonaviri (chitarra live)
LO SPETTACOLO
Il 15 aprile 1967 scompariva un attore senza eguali, capace di dare voce con la sua straordinaria “rivoluzione del linguaggio” , con le sue smorfie e i suoi lazzi verbali allʼItalia del Dopoguerra
A cinquant’anni dalla sua morte Antonio Griffo Focas Flavio Angelo Ducas Comneno Porfiro – genito Gagliardi de Curtis di Bisanzio, più romanticamente Totò, non ha mai smesso di farci sentire la sua presenza.
Non lo ha fatto la sua maschera, emblema sorridente e triste del sottoproletariato urbano in un’Italia schiacciata ma viva, e non lo ha fatto l’uomo, nostalgico e fragile, che con quella maschera sembrava avere poco o niente a che fare.
La lettura tra lettere, interviste, frammenti, musica e poesia ripercorre la carriera dell’attore partendo idealmente dal suo rapporto con il teatro, che con apparente paradosso meglio di altro può servire come chiave per mettere a nudo l’uomo oltre la maschera dell’interprete.
Perché sono esistiti un Totò e un Antonio De Curtis. E per entrambi non si può che avere, parafrasando una sua canzone, “soltanto una parola: amore e niente più”.
“LE MEMORIE DI ADRIANO” da Marguerite Yourcenar
drammaturgia Tommaso Mattei
Musiche originali dal vivo di Giacomo Vezzani
LO SPETTACOLO
Le Memorie di Adriano è un viaggio intimo e universale nel cuore dell’uomo di potere, del filosofo, del sognatore. La voce di Adriano, imperatore e poeta, rivive in una forma scenica essenziale e visionaria. Il recital, estratto dal celebre romanzo di Marguerite Yourcenar, ne esalta la potenza emotiva e la riflessione esistenziale dell’originale grazie all’interpretazione di Alessandro Preziosi e alle musiche originali di Giacomo Vezzani. Alessandro Preziosi, in una lettura intensa e misurata, dà corpo e voce a un Adriano che ci parla attraverso i secoli. Non una figura lontana della classicità, ma un uomo immerso nelle grandi domande del vivere: la morte, il desiderio, la bellezza, la caducità del potere. Un uomo che cerca la verità di sé attraverso la parola, come fosse una confessione in atto. Le musiche elettroniche dal vivo di Giacomo Vezzani creano un tessuto sonoro avvolgente, astratto e insieme profondamente emotivo. La partitura, modulata in tempo reale, accompagna la parola in una dimensione rarefatta e ipnotica, facendo vibrare lo spazio scenico come una cassa armonica del pensiero.
UNIVERSALITÀ E CONTEMPORANEITÀ
Questo Adriano è il nostro contemporaneo: uomo fragile e lucido, inquieto e pacificato, immerso in un presente che interroga il passato per immaginare un futuro possibile. Il messaggio del testo attraversa il tempo: un inno all’umanità, alla complessità del vivere, alla necessità di interrogarsi sulla propria responsabilità nel mondo. La scena è nuda, dominata dalla presenza dell’attore e dalla forza evocativa del suono. Luci dinamiche e minimali guidano lo spettatore attraverso un flusso continuo, come onde di memoria che emergono e si ritirano. Il ritmo è meditativo, musicale, con momenti di intensa verticalità emotiva. La collaborazione traAlessandro Preziosi e Giacomo Vezzani nasce da un’affinità artistica consolidata in precedenti progetti, in particolare nei recital Il mio cuore è con Cesare e Le Idi di Marzo, entrambi incentrati su grandi figure della classicità e nello spettacolo Aspettando Re Lear, rilettura scenica del dramma shakespeariano. Questo nuovo lavoro rappresenta un ulteriore passo nel percorso condiviso, volto a restituire al pubblico testi profondi e immortali attraverso forme performative agili e contemporanee.