“BELLINI  BLACK COMEDY”
“BELLINI  BLACK COMEDY”
“BELLINI  BLACK COMEDY”
“BELLINI  BLACK COMEDY”

“BELLINI BLACK COMEDY”

con LUCHINO GIORDANA  e con Gino Astorina – Beatrice Sinatra – Chiara Muscato – Federico Pacifici – Lucia Cammalleri – Marielide Colicchia – Giuseppe Scafidi – Sabrina Samperi

Se è vero che molto di noi si rivela con la morte, Bellini, con la sua lascia ancora oggi misteri intorno ai quali grandi musicologi ed appassionati si interrogano, intrecciando antiche ipotesi ai recenti studi effettuati grazie alle moderne tecnologie. Una continua ricerca di dettagli all’interno di una vita breve aprono porte verso soluzioni fantastiche o una realtà possibili.

Musiche Rodrigo D’Erasmo e Mario Conte

Progetto originale, Drammaturgia e Regia  Simona Celi Zanetti

 

LO SPETTACOLO

Bello, giovane, pieno di talento, amato dalle donne, Bellini muore giovane, da solo, in circostanze misteriose mai chiarite e ancora oggi oggetto di studio. Era venerato, desiderato nei salotti influenti, atteso nei teatri, la sua musica cantata sui grandi palcoscenici europei e per le strade,  una sorta di rock star del suo tempo e la sua storia lo accomuna sicuramente alle figure del rock scomparse prematuramente e in situazioni confuse. Questa idea di sovrapporre le storie nel tempo ci ha portati anche ad elaborare la musica di Bellini, considerando le sue armonie talmente innovative da essere contemporanee. Un esperimento molto interessante e coinvolgente. Il trattamento musicale scelto per questo spettacolo è, nella sua rispettosa ma anche oltraggiosa destrutturazione, un inno all’eternità della musica del Bellini. Una visione futuribile, lisergica, meccanica e organica al contempo.

Il violino distorto e percosso, gli oggetti sonori, i synth e i sequencer, gli ambienti artificiali e surreali rileggono, si ispirano o alterano la musica di Bellini fino a creare paesaggi sonori inediti, restando pur sempre nell’ambito di una riproposizione dinamica e contemporanea della sua opera. Una proposta anche dedicata ai giovani, un modo innovativo per avvicinarli alla figura di Vincenzo Bellini.
Raccontiamo, in questo spettacolo, l’ultimo giorno di Vincenzo Bellini.  Si dice che sia stato avvelenato. Nonostante una documentazione medica del tempo attribuisca a cause naturali e di malattia il decesso, restano molti punti oscuri soprattutto nella gestione degli ultimi giorni. Oggi, i recenti studi, accertano la presenza di mercurio nel corpo del giovane che precipita verso una morte solitaria e dalla quale vengono volutamente esclusi medici e persone vicine. Ospite in una casa a Pouteaux, Bellini rimarrà da solo in mano ad un domestico. I proprietari di casa sono partiti misteriosamente un giorno prima della morte del Maestro. Il gioco teatrale si anima così di figure che hanno attraversato la vita di Bellini. Dal suo continuo rapporto epistolare con Francesco Florimo riemergono gli amori: la giovane Maddalena Fumaroli, la sensuale Contessa Samoyloff e la capricciosa e gelosa Giuditta Turina. Il  domestico è quasi un carceriere, non farà più entrare nessuno e un medico di famiglia, chiamato distrattamente, non arriverà mai. Ma si paleserà il nemico di sempre, Giovanni Pacini. Forse è stato lui ad ordire l’avvelenamento di Bellini con la nera complicità della Contessa Samoyloff a cui lo lega un rapporto erotico quasi malato. La storia ci restituisce un Pacini che, al funerale del Maestro Bellini, pronunciò la famosa frase “Che Dio mi perdoni”. La musica si distorce e si esalta insieme alle immagini febbrili che occupano la stanza e la mente di Bellini.

Amore, sesso, musica sono gli elementi di uno spettacolo inedito, originale, unico. Bellissime le scenografie di Nicola Rubertelli e straordinari gli attori e la giovane ballerina per un progetto dal valore internazionale che, tra le proprie unicità porta in scena per, la prima volta in Italia,  anche i costumi biodegradabili ideati da Dora Argento.

 

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