versione teatrale di Angela Demattè dalla sceneggiatura originale scritta da Franco Zeffirelli, Suso Cecchi D’Amico e Lina Wertmüller
Spettacolo per 8 interpreti e una voce
con Giulio Pranno (nel ruolo di Francesco) – Ksenia Borzak (nel ruolo di Chiara) e con la partecipazione speciale di Massimo Wertmüller – Fabrizia Sacchi
Musiche originali Riz Ortolani – Musiche e arrangiamenti originali Alessandro Nidi
Lo spettacolo sarà presentato in forma di commedia con musiche dove gli interpreti si cimenteranno sia nella prosa che nel canto
con il patrocinio di SAN FRANCESCO 1226 – 2026 — Comitato Nazionale per la celebrazione dell’ottavo centenario della morte di San Francesco d’Assisi
Regia di Piero Maccarinelli
INTRODUZIONE
Fratello Sole, Sorella Luna è un nuovo progetto teatrale dedicato alla straordinaria vicenda umana e spirituale di San Francesco d’Assisi, realizzato in occasione dell’ottocentesimo anniversario della sua morte.
Ispirato al celebre film di Franco Zeffirelli del 1972, che ottenne un enorme successo internazionale (David di Donatello nel 1972 e candidatura all’Oscar nel 1974 per la miglior scenografia), lasciando un segno indelebile per la forza poetica delle immagini e per le indimenticabili musiche di Donovan, adattate nella versione italiana da Riz Ortolani, lo spettacolo porta in scena, con un linguaggio teatrale contemporaneo, la storia di Francesco e del suo messaggio universale di fraternità e pace.
La trasposizione teatrale nasce dalla sceneggiatura originale di Suso Cecchi D’Amico, realizzata insieme a Zeffirelli e Lina Wertmüller ed è firmata da Angela Demattè, tra le voci più significative della drammaturgia italiana.
Una squadra artistica d’eccellenza, riunita attorno alla regia attenta e raffinata di Piero Maccarinelli, dà vita a uno spettacolo che intreccia recitazione e canto, in un racconto corale e poetico. Le musiche del film sono riarrangiate per il teatro da Alessandro Nidi, che firma anche alcune composizioni create appositamente per questo progetto.
TRAMA
Lo spettacolo ripercorre la straordinaria parabola umana e spirituale di Francesco d’Assisi, figlio di una ricca famiglia di mercanti, che sceglie di rinunciare ai privilegi della sua condizione per abbracciare la povertà come unica vera ricchezza.
Sullo sfondo di un’Italia attraversata da conflitti tra città e da violente lotte commerciali, la sua decisione appare inizialmente incomprensibile: suscita scandalo nella sua famiglia, rifiuto da parte delle autorità religiose e smarrimento nella comunità.
Accanto a lui si schiera solamente Chiara, giovane della stessa estrazione sociale, che ne condivide la radicalità attraverso gesti concreti di solidarietà verso poveri e malati.
Con i piedi nudi e un saio addosso, Francesco intraprende la costruzione di una chiesa aperta a tutti, un luogo di accoglienza per emarginati e diseredati, lontano dalle fastose celebrazioni ufficiali. Nella contemplazione del creato, Francesco esprime una gratitudine profonda e poetica verso il mistero della vita, restituendo al mondo uno sguardo capace di meraviglia; la sua forza d’esempio conquista altri giovani benestanti e dà vita a un movimento che scuote le fondamenta della società e della Chiesa del tempo.
Il viaggio di Francesco lo conduce fino a Roma, dove il Papa riconosce la portata rivoluzionaria della sua scelta e viene toccato dalla sua visione di una fede essenziale e spoglia.
NOTE DI REGIA
Ispirato dall’omonimo film di Franco Zeffirelli, lo spettacolo pone al centro la figura di Francesco, figlio di ricchi mercanti d’Assisi, che scopre la povertà come unica vera ricchezza.
La scoperta della povertà- e le azioni ad essa connesse- produce scandalo e riprovazione nel mondo mercantile dei suoi genitori e anche indignazione e rifiuto da parte del vescovo della sua diocesi.
Per Assisi è il momento di dure battaglie fra mercanti di diverse città, di azioni militari in cui vengono coinvolti molti dei giovani benestanti della città.
Alcuni di questi giovani, amici di Francesco, insieme al padre Bernardone e alla madre, saranno i personaggi che- nel nostro adattamento- ci permetteranno di avventurarci nella rivoluzione sociale e affettiva portata dal figlio degenere di Bernardone.
Francesco non si cura dello scandalo e della preoccupazione che il suo comportamento e le sue azioni producono nella sua città.
Solo una ragazza- Chiara, anche lei figlia di ricchi mercanti- lo accompagna con gesti e azioni altrettanto forti portando il pane ai poveri e addirittura ai lebbrosi.
Francesco prosegue il suo cammino, vuole costruire una chiesa che sia la casa di tutti: i poveri, i diseredati, quelli che non vengono accolti alle ricche celebrazioni dei mercanti.
Inizia con i piedi nudi e un saio la costruzione della sua chiesa e con il suo esempio comincia a trascinare dalla sua parte altri figli di benestanti.
Il conflitto che ci presenta questa storia affascinante, quindi, è generazionale oltre che motivazionale.
La sceneggiatura di Cecchi D’Amico, Wertmüller e Zeffirelli ci apre la strada verso questa potente chiave di lettura.
Le feroci discussioni di Francesco con il padre, lo stupore attonito della madre fanno da contrappunto alla sua ricerca dell’essenzialità e della verità.
Ecco perché è ancora necessario raccontare la storia di Fratello Sole e Sorella Luna- titolo della bellissima canzone musicata da Ortolani (come molte delle celeberrime musiche del film che useremo nello spettacolo).
Spettacolo tanto più necessario nell’anno del Santo Giubileo anche perché si concluderà con la scena finale nella sede massima della Santa Chiesa: il Papa bacia i piedi al povero di Assisi e così sembra pentirsi dell’opulenza e della ricchezza della Chiesa Romana che si è allontanata dai principi che muovono Francesco.
Materia di scandalo e preoccupazione benissimo gestiti dalla sceneggiatura di Zeffirelli che per la versione teatrale si avvarranno della trasposizione e adattamento a cura di Angela Dematté e della mia regia.
Piero Maccarinelli
