PAOLA QUATTRINI

PAOLA QUATTRINI

“EMMA B. VEDOVA GIOCASTA” di Alberto Savinio

Regia Lorenzo Salveti

 

LO SPETTACOLO

Il testo, uno dei più ambigui e letterariamente perfetti di Savinio, racconta della Signora Emma che, dopo 15 anni di separazione, riceve una lettera dal figlio in cui egli preannuncia il suo ritorno a casa.

Nel lungo monologo che precede l’arrivo, Emma B. ripercorre, sul filo della memoria, il cammino della sua autocoscienza di madre.

La vicenda interiore della donna si anima di dettagli, si colora di aneddoti : dalla rievocazione dello stratagemma con cui ella aveva salvato il figlio nel gennaio del ’44, durante una perquisizione della Gestapo, al ricordo del momento di verità che aveva accompagnato l’ingresso del figlio nell’età adulta, allorchè, vedendolo dentro i panni riadattati del padre, ella aveva finalmente riconosciuto in lui il suo vero uomo.

Il monito oscuro, la negazione di ogni felicità esterna, la promessa tranquillizzante di un microcosmo sotto tutela, non sono che alcune delle armi cui ricorre questa madre per trattenere il figlio, e dove più non vale l’autorità interviene la lusinga, l’affascinante trasformazione finale, che la vede pronta ad attrarre il partner con la seduzione dei sensi.

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