STEFANIA ROCCA / FRANCO CASTELLANO

STEFANIA ROCCA / FRANCO CASTELLANO

“QUANDO SCENDE LA NOTTE”  di Hanif Kureish

Regia Franco Però

 

LO SPETTACOLO

Quando scende la notte è la storia di una figliastra, Jane, che va a incontrare il patrigno dopo averne cancellato il ricordo per molti anni. Lui, Cecil, ha vissuto con Jane e il fratello fin da quando erano bambini e il suo ruolo, anche grazie a una figura materna fragile ed assente, si è spinto troppe volte oltre il lecito. E in quella sera, in quell’intervallo temporale prima che cali la notte – poco più di un’ora – le tinte della ferocia, della malinconia e persino della involontaria comicità dipingeranno lo scontro tra questa donna – ora ricca vedova di un noto regista cinematografico – e l’anziano e malandato autista di autobus, ex sindacalista. Un legame forse più forte di quanto essi stessi potevano immaginarsi verrà alla luce in quel momento. E, se all’inizio i ruoli sembrano chiari – vittima/carnefice, vincente/perdente -, mano a mano che la notte avanza questi tenderanno sempre più a confondersi. L’ Autore Hanif Kureishi, 71 anni, è un drammaturgo, sceneggiatore e scrittore britannico, nato nel
1954 da padre pakistano e madre inglese. Considerato una delle voci più incisive della letteratura contemporanea, The Times lo ha inserito tra i 50 più grandi scrittori britannici dal 1945. La sua opera attraversa identità, desiderio, solitudine e conflitto culturale con uno sguardo ironico, lucido e profondamente umano. Autore capace di muoversi con forza tra narrativa, teatro e cinema, Kureishi indaga il lato notturno dell’esistenza: quel territorio interiore dove le certezze vacillano e le emozioni si rivelano senza difese. I suoi personaggi vivono sulle crepe dell’intimità – amori irrisolti, dipendenze, ossessioni, paure – e cercano, tra le ombre, una forma di verità.
In Quando arriva la notte ritroviamo la sua firma più riconoscibile: una scrittura che mette a nudo le zone d’ombra delle relazioni e il bisogno disperato di essere visti. La notte, in Kureishi, non è solo un tempo: è un luogo dell’anima, dove ciascuno è chiamato a fare i conti con ciò che tenta di nascondere.

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